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150 anni di rapporti diplomatico tra l’ Italia e il Principato di Monaco: una storia che continua a muoversi tra Roma e la Piazza del Palazzo

Frédéric NEBINGER / Michaël ALESI /palais princier Monaco

Ci sono storie diplomatiche che restano confinate nei libri, e altre che, invece, continuano a vivere nelle persone, nelle piazze, nei rapporti economici, nelle parole che si scambiano due Paesi che, pur separati da un confine, e da un altro Stati, non si sono mai davvero sentiti lontani.

La relazione tra Italia e Principato di Monaco, che nel 2025 celebra i suoi 150 anni, appartiene senza dubbio alla seconda categoria.

Un anniversario che non è una semplice data, ma un filo continuo che passa attraverso ambasciate, famiglie miste, lavoratori frontalieri, imprese, radici storiche e — come accaduto quest’anno — anche attraverso la musica.

1875–2025: un secolo e mezzo di diplomazia unica nel suo genere

La storia ufficiale comincia nel 1875, quando il Principe Carlo III decide di istituire a Roma la prima rappresentanza diplomatica monegasca.

Una scelta precoce, strategica, sorprendente per i tempi: soltanto 15 anni dopo la nascita del Regno d’Italia e appena 4 anni dopo che Roma ne divenne capitale.

L’Italia non aveva ancora una sede diplomatica a Monaco: la sua Ambasciata nel Principato sarebbe arrivata solo nel 2006, sostituendo il Consolato Generale, sempre nella stessa sede.

Monaco, invece, aveva già compreso quanto fosse essenziale il rapporto con l’Italia.

Quella legazione, oggi divenuta Ambasciata del Principato di Monaco a Roma, è una delle più antiche e prestigiose del Paese.

Un presidio politico e simbolico che racconta un legame profondo, alimentato anche dalle radici genovesi dei Grimaldi e dall’arrivo, nel tempo, di generazioni di italiani che hanno fatto del Principato la propria casa.

Un rapporto economico che anticipa la diplomazia
Se la diplomazia ha camminato lentamente, l’economia ha corso.

Oggi:

l’Italia è il secondo partner commerciale del Principato;

centinaia di imprese italiane lavorano a Monaco nei settori lusso, moda, nautica, trasporti e servizi;

gli italiani rappresentano il 20% della popolazione residente, la seconda comunità dopo i francesi;

la provincia di Imperia vive un rapporto quotidiano con Monaco fatto di lavoro, mobilità, interdipendenze professionali.

Il dialogo economico si è trasformato negli anni in una cooperazione fiscale moderna, basata su trasparenza e scambio di informazioni, fino a giungere al recentissimo accordo bilaterale sul telelavoro, in vigore dal 1° giugno 2025.

Un passo considerato da molti come un punto di svolta, capace di rendere ancora più fluido e contemporaneo un rapporto che già da decenni è naturale, quotidiano e vitale.

Roma, 5 luglio: il ricevimento all’Ambasciata di Monaco

Il primo grande momento celebrativo dell’anno si è svolto a Roma, il 5 luglio, nella cornice raffinata dell’Ambasciata di Monaco.

Il ricevimento annuale in onore dell’ascesa al trono di S.A.S. il Principe Alberto II ha assunto questa volta un valore speciale: ricordare i 150 anni della rappresentanza diplomatica monegasca in Italia.

L’Ambasciatrice Vivienne Eastwood, nel suo discorso, ha ripercorso questo lungo legame:

i comuni italiani dei Siti Storici Grimaldi, eredi di sette secoli di storia condivisa;

le visite del Principe Alberto II in Liguria, Piemonte e Calabria;

la collaborazione in ambito FAO e PAM sulla sicurezza alimentare;

l’importanza strategica del nuovo accordo sul telelavoro per imprese e lavoratori;

il ruolo della Commissione Mista Italia–Monaco, vero motore del dialogo bilaterale.

Tra i momenti più intensi della serata, il messaggio di SAS Principe Alberto II, letto dall’Ambasciatrice.

Il Sovrano ha ricordato che la missione diplomatica di Monaco a Roma, creata nel 1875 in un periodo cruciale per l’affermazione della sovranità monegasca, nacque per volere del suo quadrisavolo Carlo III, che vedeva nell’Italia un alleato naturale:  geograficamente vicino, culturalmente affine, storicamente connesso alle radici genovesi dei Grimaldi.

Alberto II ha richiamato i valori che Carlo III chiedeva ai suoi rappresentanti, ossia zelo, dignità, perfezione nei modi, e la capacità di servire Monaco con equilibrio tra umiltà e orgoglio. Valori che, ha detto il Principe, guidano ancora oggi l’Ambasciata di Roma, chiamata a dare continuità a un rapporto con un Paese “così caro alla nostra storia”.

Un rapporto destinato a diventare, nelle sue parole, “sempre più dinamico e vivace”.

Monaco, 19 novembre: la piazza del Palazzo che canta l’Italia

La seconda metà della celebrazione ha avuto luogo dall’altra parte del confine, a Monaco, durante la Festa Nazionale del 19 novembre.

Qui la diplomazia ha lasciato spazio alla musica, nella forma più scenografica e popolare con l’esibizione della Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia, schierata sulla Piazza del Palazzo, sotto gli occhi della famiglia regnante affacciata al balcone. Non una cerimonia riservata, ma un incontro aperto, tra famiglie, bambini, residenti e turisti.

Le note della Marcia Trionfale dell’Aida, seguite da Funiculì Funiculà, ’O Sole Mio e La Danza, hanno trasformato la celebrazione in un omaggio vibrante all’Italia. Quando la Fanfara si è allontanata intonando La Fedelissima, l’inno dell’Arma, il pubblico italiano ha risposto con applausi lunghi e sinceri. In quell’istante, l’ Italia e Monaco erano non solo due Stati vicini, bensì due comunità intrecciate, due economie complementari, due storie che da 150 anni continuano a camminare fianco a fianco.

Oggi questa relazione non è soltanto memoria.

È un progetto dinamico, aperto, costruito su:

  • accordi fiscali moderni
  • cooperazione sul telelavoro
  • mobilità professionale crescente
  • partenariati culturali e ambientali
  • presenza storica della comunità italiana
  • azioni diplomatiche condivise in Europa e nel mondo

E allora la domanda, oggi, non è come ricordare questi 150 anni, ma, più precisamente, che cosa diventerà questo rapporto nei prossimi 150? Se il passato è stato un ponte, il presente sta già diventando una strada comune.

E il futuro — come sembra suggerire lo sguardo del Principe Alberto II nel suo messaggio — non potrà che essere un terreno di collaborazione ancora più stretto, moderno e vivace. Perché alcune storie diplomatiche non si limitano a essere raccontate. Continuano a essere vissute.

150 anni di rapporti diplomatico tra l’ Italia e il Principato di Monaco

 

Foto : Frédéric NEBINGER / Michaël ALESI / Palais princier
 

150 anni di rapporti diplomatico tra l’ Italia e il Principato di Monaco

 

Foto : Frédéric NEBINGER / Michaël ALESI / Palais princier

150 anni di rapporti diplomatico tra l’ Italia e il Principato di Monaco

 

Foto : Frédéric NEBINGER / Michaël ALESI / Palais princier

150 anni di rapporti diplomatico tra l’ Italia e il Principato di Monaco

 

Foto : Frédéric NEBINGER / Michaël ALESI / Palais princier
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