![](https://clubmediaitalie.org/wp-content/uploads/2024/12/subjunctive-930x620.png)
Il congiuntivo spiegato agli italianie all’Accademia della Crusca
Dovrebbe bastare una formula: & ≠ ?
ma con le teste dure che ci sono in giro, servono chiacchiere belle ridondanti.
Vabbuo’, jamme a passà’ ’sto guaio.
Dovrebbe bastare una formula: & ≠ ?
ma con le teste dure che ci sono in giro, servono chiacchiere belle ridondanti.
Vabbuo’, jamme a passà’ ’sto guaio.
Nelle redazioni di certi media oggi occorre avere coraggio per sostenere che il
linguaggio SEO (Search Engine Optimisation) – se diventa la bussola principale o
prevalente nel lavoro di chi informa – è una minaccia per il giornalismo. Ovviamente,
come tutti i mezzi che usiamo, è pericoloso per il modo in cui troppi lo utilizzano, dato
che si fanno diventare i motori di ricerca una specie di Oracolo di Delfi 4.0.
The Media Freedom Rapid Response published in July the final report of the advocacy mission that took place last May in Rome.
Public service independence, legal threats, conflicts of interest and market concentration are the main themes.
Prima di parlare di corrispondenze all’estero, parliamo di cos’è il giornalismo, di chi è un giornalista. Ricordiamolo, appunto, anche perché in molti, in troppi non lo sanno più, o fanno finta di non saperlo più. Il giornalista è il tramite che unisce un fatto a un lettore. Non è il lettore, non è il fatto. Oggi, si confondono i tre ruoli: chi è testimone di un fatto crede di essere perciò pure un giornalista. E invece no, resta un testimone. Il giornalista, perché è un professionista, prende una giusta distanza dal fatto e lo analizza. Come dice a meraviglia il mio amico e collega Paolo Valenti, un giornalista, depositario di storie, sa vedere, sa raccontare e sa amare il mondo.
Quest’anno festeggio i miei 44 anni di carriera. Era il 1980, quando ho mosso i primi passi nella cultura e, ad oggi, posso dire che il viaggio in cui, senza nessuna contezza dei risultati futuri, mi imbarcavo mi ha portato, come in un’Odissea contemporanea, a toccare mete tutte diverse, esplorare paesi sempre nuovi e ad essere coinvolta in avventure tra le più disparate.
Le celebrazioni dei vent’anni di vita dell’associazione ClubMediaItalie (organismo che riunisce i giornalisti italiani che lavorano nei Paesi francofoni) sono state marcate dall’inchiesta di Le Monde che ha rivelato che, dietro alla scalata a Euronews di due anni fa da parte di un fondo di investimenti portoghese, in realtà c’era indirettamente la mano dell’attuale governo ungherese.
Territorio e fuga di un mito: il giornalismo europeo negletto dagli attori continentali nell’era del neoliberismo big tech e dell’intelligenza artificiale, ovvero, il giornalismo senza giornalisti.
L’incredibile mancanza di una efficace proiezione internazionale del giornalismo italiano in Europa (che penalizza gravemente l’immagine internazionale dell’Italia), la drastica riduzione degli uffici di corrispondenza dei media italiani in Europa e nel mondo, la fine del progetto istituzionale Euronews (vale a dire la televisione paneuropea, sorta nel 1993 da un progetto della Rai), sono fra i temi cruciali che l’associazione di diritto francese e matrice italiana ClubMediaItalie/ClubMediaFrance pone al centro della sua riflessione il 12 aprile dalle ore 9:00 presso la sede romana della FNSI in via delle Botteghe Oscure, 54.
Si terrà il prossimo 12 aprile, presso la sede nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana, la conferenza organizzata dall’associazione giornalistica europea ClubMediaItalie in occasione dei 20 anni dalla sua nascita. Il programma, particolarmente ricco, prevede numerosi interventi di colleghi giornalisti e membri dell’associazione.
Si terrà il prossimo 12 aprile, presso la sede nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana, la conferenza organizzata dall’associazione giornalistica europea ClubMediaItalie in occasione dei 20 anni dalla sua nascita. Il programma, particolarmente ricco, prevede numerosi interventi di colleghi giornalisti e membri dell’associazione.